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Asma-Bpco, test e nuove frontiere in consiglio Lombardia

Studiare l’impatto delle patologie polmonari croniche e come prevenirle, con tanto di test spirometrici e screening, e focus sulle innovazioni terapeutiche e sul ruolo strategico delle politiche sanitarie. Di questo si parla (e si controlla) a Milano nel corso di una giornata promossa da Consiglio regionale della Lombardia, Respiriamo insieme e Sanofi, uniti per diffondere cultura e pratica della prevenzione sul luogo di lavoro. Promossa proprio nella sede istituzionale del Pirellone l’iniziativa ha messo a disposizione esperti e screening specifici per asma grave e broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) a disposizione dei dipendenti del Consiglio regionale, mentre i volontari dell’associazione di promozione sociale Respiriamo insieme, grazie al contributo non condizionante di Sanofi-Regeneron, hanno realizzato spirometrie, misurazioni della frazione esalata dell’ossido nitrico (il cosiddetto FeNO) e degli eosinofili nel sangue presso gli spazi del Consiglio Regionale. A beneficiarne, i moltissimi dipendenti che hanno scelto di sottoporsi a un controllo funzionale respiratorio, circa 150 con “due casi sospetti di Bpco” che saranno oggetto di ulteriori analisi.

 

“Siamo soddisfatti dell’interesse e della partecipazione dei nostri dipendenti nei confronti dell’iniziativa che abbiamo organizzato in sinergia con i nostri diversi interlocutori del mondo della salute- sottolinea Emanuele Monti, presidente della Commissione permanente regionale Sostenibilità sociale, casa e famiglia del Pirellone- i test realizzati oggi sul luogo di lavoro sono test diagnostici mirati, poco invasivi e che rappresentano un passo concreto verso una sanità più vicina ai cittadini”.
Un investimento in prevenzione che significa “contribuire concretamente alla sostenibilità del sistema salute”, aggiunge Fulvia Filippini, direttore Public affairs di Sanofi. “In Sanofi crediamo che la collaborazione tra azienda, istituzioni, comunità scientifica e associazioni dei pazienti sia il fondamento per costruire moderni modelli di prevenzione e cura, più efficaci, equi e orientati al futuro. Per questo, prendiamo parte attiva al programma di Regione Lombardia ‘Luoghi di lavoro che promuovono salute – Rete Whp Lombardia’, per promuovere modelli di welfare aziendale fondati sull’adozione consapevole e la diffusione di stili di vita salutari, concorrendo così alla prevenzione delle malattie croniche”.
Ma l’iniziativa è stata possibile anche grazie all’impegno di ‘Respiriamo insieme‘ che da anni porta avanti le istanze dei pazienti che soffrono di queste patologie. “Portare le priorità a cui cerchiamo di rispondere ogni giorno, come la diagnosi tempestiva, negli spazi di un’istituzione quale il Consiglio regionale della Lombardia è un segnale importante che ha una duplice valenza- spiega Simona Barbaglia, presidente dell’associazione- significa innanzitutto portare la cultura e la pratica della prevenzione primaria in un luogo di lavoro ma allo stesso tempo anche riconoscere il valore dell’alleanza tra cittadini, istituzioni, associazioni e mondo scientifico per il reale accesso all’universale diritto alla salute”. A fronte di un percorso complesso per i pazienti che soffrono di patologie respiratorie croniche, per Barbaglia è necessario fornire “diagnosi tempestive, terapie personalizzate e una rete di supporto continua. Solo attraverso la costruzione condivisa di un sistema che sappia prenderli in carico insieme ai loro caregiver potrà dare concrete e sostenibili risposte di cura a tutti”.

 

Non solo test ed esami, ma anche un focus sullo stato dell’arte dell’impatto di malattie come l’asma cronico o la Bpco sulla popolazione, le innovazioni nella cura e il ruolo strategico delle politiche sanitarie nella gestione integrata delle patologie respiratorie croniche. Di questo si è parlato nel corso di una conferenza stampa scientifico-istituzionale, aperta a tutti i cittadini, che ha completato la giornata, e che ha visto la partecipazione di Francesco Bini, presidente di Aipo Lombardia, Pierachille Santus, direttore di Pneumologia dell’ospedale Sacco e consigliere delegato al coordinamento delle sezioni regionali Sip-Irs, e i componenti della commissione regionale Salute Emanuele Monti, Giulio Gallera, Marco Bestetti e Carlo Borghetti.

Dal confronto sono emerse caratteristiche e impatto di queste due patologie, e si è fatto il punto sulle opportunità oggi disponibili in termini di prevenzione, sulle più recenti innovazioni terapeutiche e sul ruolo strategico delle politiche sanitarie nella gestione integrata delle patologie respiratorie croniche. “Asma grave e BPCO hanno in comune criticità gestionali, ma richiedono strategie distinte e ben definite- spiega Bini di Aipo- nell’asma grave, la discrepanza tra percezione soggettiva del paziente e andamento oggettivo della patologia impone monitoraggi regolari, cruciali per la valutazione della malattia e dell’aderenza terapeutica. Nella Bpco, il possibile persistere di riacutizzazioni nonostante la triplice terapia inalatoria indica la necessità di un follow-up decisamente più strutturato. In entrambe le patologie, la gestione deve essere integrata e personalizzata secondo un approccio di medicina di precisione e deve considerare anche l’impatto psicologico, sociale ed economico sul paziente”.

 

A supporto di una gestione sempre più strutturata e personalizzata dei pazienti con asma grave e con Bpco, accanto agli aspetti organizzativi e clinici, il primo passo resta, comunque, la diagnosi accurata.

 

In questo contesto, giocano un ruolo centrale test diagnostici che misurano i biomarcatori e permettono di affinare la classificazione dei pazienti e orientare con maggiore precisione le scelte terapeutiche. I test, come quelli realizzati oggi nel corso dell’iniziativa, “si distinguono la frazione esalata dell’ossido nitrico (FeNO) e la conta degli eosinofili nel sangue- afferma il professor Pierachille Santus– l’ossido nitrico è un biomarcatore non invasivo, recentemente inserito nei Lea in quanto essenziale nella gestione dell’asma grave. Lo stesso misura l’infiammazione delle vie aeree e si correla con altri marker T2, come gli eosinofili. In ambito clinico, consente di valutare se il paziente segue adeguatamente la terapia e aiuta a predire la risposta ai farmaci biologici, facilitando un approccio personalizzato alla patologia. Nella Bpco, la conta degli eosinofili ematici è utile a identificare il fenotipo con infiammazione di Tipo 2, associato a un rischio aumentato di riacutizzazioni e ospedalizzazioni. Questo dato orienta le scelte terapeutiche, specie nei casi resistenti alla terapia inalatoria standard”.

 

Con questa iniziativa, il Consiglio regionale della Lombardia, spiegano gli organizzatori, si conferma “presidio attivo di promozione della salute pubblica, incoraggiando comportamenti virtuosi e testimoniando con coerenza l’importanza del ‘fare prevenzione’ a ogni livello della società”.


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