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A.I.R.O.: “Smettere di fumare è parte integrante della cura, non un consiglio opzionale”

Chi continua a fumare mentre si sottopone a radioterapia riduce l’efficacia delle cure,
perché aumenta il rischio di complicanze e peggiora la prognosi.Non serve soltanto curare bene, serve anche non ostacolare le cure. È questo il cuore del messaggio che A.I.R.O. (Associazione Italiana di Radioterapia e Oncologia Clinica) che lancia in occasione del No Tobacco Day.
“Per chi affronta un percorso radioterapico, il fumo è una sorta di sabotaggio silenzioso.
Riduce l’ossigenazione dei tessuti, aumenta gli effetti collaterali, aggrava le complicanze e
peggiora l’outcome. Continuare a fumare durante il trattamento compromette la risposta
terapeutica, aumenta la tossicità e peggiora la prognosi – dichiara Marco Krengli,
Presidente A.I.R.O. – e smettere di fumare significa dare più forza alla terapia, e più
possibilità alla vita. Lasciare il fumo non è semplice, soprattutto in un momento di fragilità,
ma è un gesto che può cambiare il decorso della malattia”.

L’OSSIGENO È UN ALLEATO, MENTRE IL FUMO LO NEGA
Uno dei motivi principali è che la radioterapia funziona meglio quando c’è abbastanza
ossigeno nei tessuti. Il fumo riduce l’ossigeno, anche nelle zone colpite dal tumore,
rendendo le radiazioni meno efficaci e aumentando il rischio di problemi durante e dopo le
cure1.
“L’ossigeno potenzia l’azione delle radiazioni ionizzanti – prosegue Krengli – ma il fumo
abbassa i livelli di ossigeno nel sangue e nei tessuti, compromettendo il risultato delle
sedute radioterapiche e aumentando il rischio di fallimento terapeutico”.
EFFETTI COLLATERALI, PIÙ FORTI E PIÙ FREQUENTI
La letteratura scientifica è chiara: i pazienti che fumano durante la radioterapia hanno un
rischio maggiore di sviluppare effetti collaterali severi. Mucositi, ulcere, secchezza della
bocca, danni cutanei e complicanze respiratorie si manifestano con maggiore frequenza e
intensità2 3 “Gli effetti collaterali sono più intensi e duraturi e spesso impediscono la regolare prosecuzione della terapia. Smettere di fumare – conclude Krengli – può voler dire, molto concretamente, riuscire a completare il percorso terapeutico con più serenità e più
efficacia”.

UN NEMICO CHE DANNEGGIA I TESSUTI SANI E AUMENTA RISCHIO RECIDIVA
Il fumo non colpisce solo il tumore, ma aggrava i danni anche nei tessuti sani irradiati. Le
sostanze chimiche contenute nel tabacco favoriscono infiammazione e stress ossidativo,


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