Al Congresso Annuale della European Accounting Association a Roma, l’Associazione delle società di revisione ha evidenziato una serie di osservazioni sulla revisione in atto degli European Sustainability Reporting Standards a vantaggio della trasparenza dei mercati.
Interoperabilità con i principali standard internazionali ancora limitata, regole applicative poco chiare, riferimenti talora ambigui al principio di “rappresentazione veritiera e corretta” e tempi troppo stringenti per la pubblicazione delle nuove regole. Sono alcune delle criticità messe in luce dal Presidente di Assirevi, Gianmario Crescentino, in relazione alle attività cui l’EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group) dovrà dedicarsi nei prossimi mesi per dare attuazione al progetto di semplificazione degli standard europei di rendicontazione della sostenibilità (ESRS), avviato dalla Commissione Europea. Crescentino è intervenuto durante i lavori del 47° Congresso Annuale della European Accounting Association, appena conclusosi a Roma.
Ferma restando la piena condivisione dei più generali obiettivi di semplificazione articolati dalla Commissione, Assirevi evidenzia in particolare che l’interoperabilità degli standard ESRS con i principali framework internazionali risulta solo parzialmente realizzata, soprattutto a causa dell’assenza di strumenti operativi, documenti esplicativi ufficiali e tassonomie digitali comuni. In particolare, risulta ancora limitato l’allineamento tra gli ESRS e gli standard internazionali adottati dall’ISSB (International Sustainability Standards Board) e dal SASB (Sustainability Accounting Standards Board).
Assirevi sottolinea che la mancanza di uniformità delle regole rischia di complicare il lavoro degli amministratori e dei revisori, e raccomanda una collaborazione più ampia e sistematica a livello globale, per ridurre l’onere e i costi di rendicontazione, aumentando al contempo i benefici per i destinatari delle informazioni. Per questo l’associazione ritiene auspicabile che, nella redazione dei futuri standard, l’EFRAG e la Commissione Europea prevedano forme di trasposizione o adattamento al contesto europeo degli standard internazionali già esistenti. Questo approccio eviterebbe di introdurre requisiti sovrapposti o divergenti che potrebbero aumentare la complessità normativa, generare incoerenze nei report e compromettere la comparabilità delle informazioni.
Un’altra criticità segnalata da Assirevi è il fatto che gli ESRS contengono parziali riferimenti a un approccio di rendicontazione basato sul principio della “rappresentazione veritiera e corretta” (true and fair presentation). Tale principio, espressamente previsto per la rendicontazione finanziaria, non è tuttavia presente nella normativa sulla rendicontazione di sostenibilità della CSRD. In coerenza con gli obiettivi di certezza e semplificazione promossi dalla Commissione Europea, Assirevi propone pertanto di rimuovere dagli ESRS i riferimenti alla “true and fair presentation“. Lo scopo è di evitare ambiguità applicative per le imprese e incertezze interpretative per i soggetti incaricati dell’assurance e in generale per gli stakeholder, soprattutto nell’attuale contesto in cui i principi posti a base della rendicontazione di sostenibilità sono ancora in fase di consolidamento, sia dal punto di vista tecnico che normativo.
Assirevi esprime infine preoccupazione per i tempi – assai ristretti – previsti dall’EFRAG per la revisione degli standard. L’attuale scadenza di fine ottobre per la presentazione delle raccomandazioni alla Commissione Europea limita fortemente la possibilità di svolgere un processo di consultazione completo e approfondito con il mercato e i principali stakeholder. Questa accelerazione rischia di compromettere la qualità complessiva degli standard, privando il processo normativo di un confronto esaustivo con gli operatori.
“La rendicontazione di sostenibilità deve essere una leva strategica, non un adempimento burocratico e di compliance“, ha dichiarato il presidente di Assirevi, Gianmario Crescentino. “Per questo chiediamo all’EFRAG e alla Commissione Europea di semplificare, chiarire e armonizzare gli standard, ponendo attenzione alla coerenza con i framework internazionali e alla reale capacità delle imprese di applicarli in modo efficace. Per raggiungere questo obiettivo serve un confronto approfondito con le parti per garantire un processo di revisione delle regole equilibrato e qualitativamente adeguato“.
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ASSIREVI è un’associazione privata senza scopo di lucro fondata nel 1980 e legalmente riconosciuta.
ASSIREVI riunisce oggi 16 società di revisione italiane di grandi, medie e piccole dimensioni, che rappresentano la quasi totalità delle società che svolgono la revisione sugli Enti di Interesse Pubblico in Italia (vale a dire società quotate, banche e assicurazioni) e che sono quindi soggette alla vigilanza di Consob. Al momento, i professionisti che operano nell’ambito delle Associate di ASSIREVI sono circa 8.300 (che salgono a oltre 27.000 ove si considerino i network cui le Associate aderiscono), con una presenza distribuita su tutto il territorio nazionale.
Le Associate di ASSIREVI si caratterizzano per una vocazione professionale europea e internazionale, nonché per una visione spiccatamente multidisciplinare della loro attività.
Tra gli scopi principali di ASSIREVI vi è quello di promuovere, sostenere e fornire contributi alla valorizzazione dell’attività di revisione legale e delle altre attività di assurance (al cui genere appartiene anche la revisione legale dei conti), alla loro evoluzione, nonché alla cultura ad esse relativa.
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