A Milano CityLife, un migliaio di partecipanti per “correre per chi non può”
Oltre 90 persone, tra medici, fisioterapisti, infermieri e pazienti del Laboratorio congiunto sulle Neurotecnologie Impiantabili Modulari (MINE Lab ) dell’Università Vita-Salute San Raffaele e dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, si sono unite, ieri, ai 1.000 partecipanti dell’edizione milanese, nel quartiere di City Life, della Wings for Life World Run, la corsa benefica internazionale per la ricerca sul midollo spinale.
Ai blocchi di partenza, anche alcuni dei pazienti – ad oggi sono nove – che, grazie a questo protocollo di ricerca clinica avanzata, fondato sull’interfaccia tra dispositivi elettronici e sistema nervoso centrale, stanno recuperando le funzioni motorie perse a causa di gravi lesioni midollari, tanto che alcuni di loro sono già tornati a camminare con l’ausilio di un deambulatore.
A guidare il gruppo di corridori, il dottor Luigi Albano, neurochirurgo, ricercatore, coordinatore del protocollo clinico e referente del MINE Lab di Università Vita-Salute San Raffaele: “Essere in corsa con i pazienti che hanno ricominciato a camminare grazie alle nostre tecnologie significa vedere concretamente l’impatto della ricerca sulla vita delle persone. Il MINE Lab nasce con l’obiettivo di sviluppare neurotecnologie personalizzate e intelligenti, capaci di adattarsi alle esigenze quotidiane dei pazienti, anche fuori dagli ambienti clinici. Il nostro approccio unisce neurochirurgia, ingegneria neurale e intelligenza artificiale per rendere possibile ciò che fino a pochi anni fa sembrava fantascienza. Vedere oggi questi pazienti camminare accanto a noi non è solo un risultato scientifico, è una conquista umana, e la Wings for Life World Run ci ricorda che la scienza può – e deve – essere una corsa collettiva verso l’inclusione, l’indipendenza e la speranza.”
Gli fa eco il professor Pietro Mortini, Ordinario di Neurochirurgia Università Vita-Salute San Raffaele e direttore Neurochirurgia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, alla guida del progetto di ricerca, nato dalla collaborazione tra UniSR e la Scuola Superiore Sant’Anna: “La partecipazione del nostro team alla Wings for Life World Run rappresenta l’estensione simbolica del lavoro che svolgiamo ogni giorno in sala operatoria e nei laboratori di ricerca. Il nostro impegno nella sperimentazione clinica di neurostimolatori midollari, come dimostrato dal primo intervento italiano che ha permesso a una giovane donna di tornare a camminare dopo cinque anni di paralisi, si traduce in una speranza concreta per migliaia di persone. Con il MINE Lab, nato dalla collaborazione tra UniSR e la Scuola Superiore Sant’Anna, stiamo portando avanti un progetto ambizioso: trasformare le tecnologie impiantabili da frontiera della ricerca a prassi clinica consolidata, capace di restituire autonomia e dignità a chi ha subito lesioni spinali. Ogni passo fatto oggi in corsa, fianco a fianco con medici, pazienti e ricercatori, rappresenta un passo verso il futuro della medicina riabilitativa.”
La manifestazione ha coinvolto 310.719 partecipanti in 191 Paesi, con 8,6 milioni di euro raccolti in un solo giorno e si è svolta in tutta Italia, con oltre 7.000 partecipanti. In attesa della prossima edizione, già fissata per il 10 maggio 2026, il messaggio che da Milano, epicentro italiano della manifestazione, ha attraversato il mondo è chiaro: ogni passo fatto insieme nella ricerca è un passo verso nuove speranze di cura. Lo dice bene la dottoressa Cinzia Mura, specializzanda in neurochirurgia al quinto anno presso l’Università Vita-Salute San Raffaele: “La Wings for Life World Run è stata un’esperienza emozionante: vedere i nostri pazienti aprire la gara, alzarsi e iniziare a camminare è stato incredibile. Nei loro occhi c’era una felicità contagiosa. Come specializzanda in neurochirurgia, posso affermare che eventi come questo ci ricordano perché vale la pena continuare a studiare, crescere e investire: la qualità della ricerca, che affonda le sue radici nella qualità della sua formazione, può fare la differenza nella vita di una persona”.
Università Vita-Salute San Raffaele (UniSR) è un’università di eccellenza inaugurata nel 1996 e riconosciuta a livello internazionale per l’alta qualità della sua ricerca e didattica. Con 6.698 studenti iscritti, UniSR offre corsi di laurea triennale e magistrale, scuole di specialità, master post-laurea e programmi di dottorato. L’Ateneo si caratterizza fin dalla sua origine per una forte integrazione tra la ricerca in ambito biomedico e quella in ambito socio-psicologico e filosofico, nella convinzione che il miglioramento della condizione umana non possa prescindere da nessuna di queste tre dimensioni. L’attività di ricerca biomedica di UniSR – traslazionale e ad alto contenuto tecnologico – è condotta in sinergia con IRCCS Ospedale San Raffaele, tra i più importanti ospedali di ricerca del Paese.
L’Ospedale San Raffaele (OSR), parte del Gruppo San Donato, è un policlinico universitario e un istituto di ricerca di rilievo internazionale e di alta specializzazione per diverse importanti patologie, inaugurato nel 1971 e riconosciuto nel 1972 Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS). È un Centro di Emergenza ad Alta Specialità (E.A.S.) ed è polo didattico-assistenziale dell’Università Vita-Salute San Raffaele. L’IRCCS Ospedale San Raffaele è accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale e offre oltre 60 specialità cliniche. La struttura multidisciplinare, tecnologicamente all’avanguardia, e l’interazione continua tra ricerca scientifica, didattica e attività clinica hanno permesso di ottenere negli anni risultati tali da posizionare l’IRCCS Ospedale San Raffaele in cima alla classifica italiana per produttività scientifica e un punto di riferimento in Europa e nel mondo per lo studio e la cura di molte patologie e per lo sviluppo di terapie innovative.