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CRISI TLC, GLI ESPERTI LANCIANO UN APPELLO AL GOVERNO

CRISI TLC, GLI ESPERTI LANCIANO UN APPELLO AL GOVERNO PER AIUTARE IL SETTORE E AFFRONTARE AL MEGLIO GLI EVENTI ESTREMI: UTILIZZARE LE RETI MOBILI 5G E 4G PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE

L’impiego delle reti mobili di nuova generazione, in luogo di quelle a onde radio, consentirebbe un risparmio di risorse sulla realizzazione delle infrastrutture necessarie a fornire al Paese una sempre maggiore capacità di resilienza a fronte dell’incremento di eventi climatici estremi e, al contempo, garantirebbe respiro a un settore, quello delle telecomunicazioni, che soffre da tempo di ricavi stagnanti ed eccessiva pressione competitiva. Per Massimiliano Palma, uno dei massimi esperti del settore e CEO di Regola: “In Italia abbiamo un patrimonio infrastrutturale già presente e diffuso capillarmente, dargli una nuova e ulteriore funzione strategica, ovvero quella di supportare il sistema di gestione delle emergenze, significherebbe valorizzarlo in un’ottica di servizio pubblico, creare nuove opportunità di revenue per le aziende TLC e potenziare in modo decisivo la capacità sistemica di reazione in contesti complessi”

Il settore delle telecomunicazioni italiano? Potrebbe essere aiutato dal settore dell’emergenza-urgenza. Mentre le TLC del Belpaese affrontano una delle crisi più profonde della loro storia recente, con investimenti in calo, ricavi stagnanti e una fortissima pressione competitiva, a pochi giorni dal tavolo di confronto convocato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), gli esperti del settore lanciano una proposta per invertire la rotta: impiegare le infrastrutture 4G e 5G italiane come pilastro tecnologico per la gestione delle comunicazioni critiche durante le situazioni emergenziali in costante aumento in virtù dei cambiamenti climatici. Secondo questa tesi, le reti mobili 4G e 5G potrebbero essere impiegate anche in Italia in modo strutturale a supporto delle reti di comunicazione radio professionale esistenti, per garantire i servizi di emergenza 118, di Protezione civile, i corpi di polizia, i Vigili del fuoco e, in generale, tutti gli operatori del soccorso. Il settore potrebbe così beneficiare di una rete mobile performante, distribuita e già ampiamente testata, senza il bisogno di ulteriori e costosi investimenti.

 

“In Italia abbiamo un patrimonio infrastrutturale già presente e diffuso capillarmente – spiega Massimiliano Palma, CEO di Regola, azienda torinese d’eccellenza nella tecnologia per le sale operative per la pubblica sicurezza – Dargli una nuova e ulteriore funzione strategica, quella di supportare il sistema di gestione delle emergenze, significherebbe valorizzarlo in un’ottica di servizio pubblico, creare nuove opportunità di revenue per le aziende TLC e potenziare in modo decisivo la capacità sistemica di reazione in contesti complessi e, in generale, la resilienza del Paese rispetto a situazioni che, purtroppo, sono destinate ad aumentare in virtù di un contesto climatico in evoluzione. Si tratta, dal nostro punto di vista e in base alla nostra esperienza trentennale nel settore, di una proposta win-win. In primo luogo perché non serve costruire da zero nuove infrastrutture, ma solo mettere in campo una visione progettuale comune e valorizzare, eventualmente, progetti già in corso che abbiano la medesima ambizione. Le TLC possono diventare protagoniste della sicurezza del Paese. Sarebbe possibile, nel caso, attivare convenzioni pubblico-privato per mettere le reti mobili al servizio dei cittadini e della loro tranquillità, così come degli operatori del soccorso, remunerando adeguatamente gli operatori tramite contratti pluriennali con enti pubblici e sistemi regionali. Bisogna inoltre tenere presente la possibilità di accesso a fondi europei legati alla digitalizzazione della pubblica amministrazione e alla resilienza infrastrutturale, e lo sviluppo di nuovi servizi a valore aggiunto. Gli standard 3GPP definiti a livello Europe, a cui abbiamo partecipato come contributori attivi, hanno infatti aperto le porte all’utilizzo delle infrastrutture 4G e 5G anche per servizi critici, garantendo priorità delle chiamate, bassa latenza nella trasmissione dati e protezione elevata delle comunicazioni grazie a sistemi di cifratura avanzata”.

Il know-how di Regola, in questo specifico campo, è di lungo corso: fondata a Torino nel 1995 è oggi un riferimento internazionale nella fornitura di soluzione end-to-end per le centrali operative dei numeri di emergenza (112, 113, 115 e 118) e per la gestione della protezione civile. L’azienda è l’unica a poter fornire soluzioni end-to-end per il coordinamento degli interventi di soccorso, la logistica dei mezzi, la geolocalizzazione mobile, la comunicazione interforze e la mobilitazione della catena di comando; il 90% dei suoi clienti sono enti governativi e pubblici. Dal 2022 la società torinese fa parte del Gruppo Frequentis, multinazionale austriaca con oltre 75 anni di storia, operativa in 150 paesi nel settore della public safety, del traffico aereo e ferroviario, della difesa e delle comunicazioni critiche.

“Dobbiamo considerare la possibilità che i nuovi standard di settore offrono per la creazione di una rete prioritaria per le emergenze, sfruttando le bande disponibili del 4G e del 5G, senza togliere risorse al traffico commerciale, ma creando corsie preferenziali sicure, a priorità garantita rispetto al traffico consumer e con capacità tecniche proprie di una rete mission critical – conclude Massimo Palma – Possiamo immaginare un sistema nazionale interconnesso, dove ogni ambulanza, volante o centro operativo sia sempre online, geolocalizzato, tracciabile in tempo reale. E pienamente integrato con le tecnologie radio professionali esistenti. L’intelligenza artificiale può supportare gli operatori nel valutare gli scenari, ma serve una connettività a larga banda, garantita, prioritaria e sempre disponibile per abilitare i servizi di nuova generazione, dai droni a volo autonomo alle bodycam di sicurezza per il personale sul campo. Qualora ci venisse richiesto, siamo pronti a fornire la nostra expertise per progetti-pilota e valutare sul campo come l’utilizzo simultaneo di tecnologie radio e 4G/5G possano generare un valore unico per soccorritori e cittadini”.

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