C’e’ una sola parola con cui poter descrivere lo stato d’animo dei medici di base della Lombardia che si troveranno a gestire gran parte della campagna vaccinale anti-covid per gli over 80: confusione. A pochi giorni dall’inizio delle somministrazioni i medici di medicina generale non sanno come vaccineranno i pazienti a domicilio e soprattutto come riuscire a raccogliere le adesioni. La Regione ha messo a disposizione un portale che potra’ essere utilizzato dagli Mmg, dai farmacisti e dai cittadini. Sara’ sufficiente avere con se’ la tessera sanitaria, un numero di cellulare o il telefono fisso.
“Speravo che le adesioni tramite il portale potessero farsi per via telefonica, ma appena ho letto le istruzioni ho capito che sarebbe stato impossibile: dopo aver inserito il numero di telefono del paziente, per poter andare avanti devo aggiungere entro 3 minuti un codice di verifica che arriva con un sms sul cellulare del paziente stesso, fare tutto questo a distanza con un over 80 e’ impossibile. Dovro’ dirgli di venire qui in studio”, spiega amareggiato alla ‘Dire’ Fabrizio Marrali. Fa il medico di base da piu’ di 20 anni, il suo studio e’ a Rogoredo. Tra i suoi 1.500 pazienti ci sono quasi 200 ultraottantenni. “Non so se il cittadino da solo riuscira’ a farlo. Lo spero, altrimenti devo dire a miei vecchietti di andare in farmacia. Come faccio a farli venire tutti qui?”.
Il problema non e’ solo il rischio di creare assembramenti, ma anche quello di garantire che il servizio funzioni con celerita’. Perche’ soltanto dopo aver mandato la richiesta di adesione tramite il portale, si riceveranno (sempre sul proprio telefono) ora e luogo della somministrazione. Anche per il presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo, Guido Marinoni, membro del Cts regionale, e’ “impensabile che i cittadini si rechino di persona dal medico di base”. L’obiettivo e’ far in modo che si riesca a eseguire la procedura a distanza. Marinoni spera “di poter contare sull’aiuto dei parenti, delle farmacie e degli assistenti sociali”.
Il sindacato dei pensionati di Bergamo della Cisl ha gia’ comunicato di aver attivato un sistema di assistenza. Gli ultraottantenni che vorranno dichiarare la propria adesione alla campagna di somministrazione potranno prendere un appuntamento, previo contatto telefonico, presso una delle sedi provinciali della Fnp Cisl di Bergamo.
Il sito sviluppato da ‘Aria’ (la centrale per gli acquisti della Regione) sara’ attivo da lunedi’ alle 13, le vaccinazioni invece dovrebbero partire giovedi’. “Non sappiamo ancora nulla di preciso. Chi potra’ andra’ nei centri vaccinali, gli altri dovranno ricevere il siero a domicilio”, spiega il dottor Marrali. La Regione ha affermato di voler utilizzare le Usca, l’esercito e i medici di medicina generale per le somministrazioni a domicilio.
Come concretamente verranno fatte le iniezioni, pero’, non e’ ancora chiaro, perche’ i vaccini disponibili per gli over 80 (Pfizer e Moderna) sono piu’ complessi nella conservazione. “I flaconi multidose dopo 6 ore dalla prima perforazione scadono. Se a domicilio utilizziamo Moderna, come indicato, avremo 10 dosi per fiala, quindi dovremmo fare 10 iniezioni in 6 ore. Visto che dobbiamo fermarci 15 minuti dopo ogni somministrazione per verificare le condizioni del paziente, e’ impossibile esaurire le dosi nel tempo stabilito”, analizza Marinoni.
Servirebbero degli infermieri per accompagnare gli Mmg. Ma gli infermieri mancano e anche il bando pubblicato dal commissario Domenico Arcuri e’ andato praticamente deserto. Resta la confusione. “Io non so cosa accadra’. Abbiamo dovuto anticipare tutto al 18 febbraio per far vedere che non siamo secondi a nessuno. Ma non eravamo pronti”, commenta Tommaso Mastropietro, medico di base a Pavia. Nella sua Ats i dirigenti hanno chiesto ai medici di base di fornire una lista con i nomi dei pazienti che hanno difficolta’ a raggiungere i centri vaccinali, in questo modo se qualcuno di loro provera’ a effettuare la prenotazione tramite il portale regionale, la procedura si blocchera’ automaticamente.
“A questo punto saremo noi a contattarli e a dirgli che la somministrazione avverra’ a domicilio. Ogni Azienda sanitaria si sta muovendo come meglio crede”, spiega Mastropietro.
A Milano, ad esempio, e’ stato chiesto ai medici di non raccogliere le adesioni degli ultraottantenni che hanno problemi negli spostamenti. Era stato lo stesso presidente dell’Ordine dei medici del capoluogo lombardo, Roberto Carlo Rossi, a denunciare il poco coordinamento territoriale e a chiedere una gestione piu’ unitaria. Ora ripete: “E chi lo sa che cosa dobbiamo fare?”.
Sara’ una sfida. Angelo Rossi segretario provinciale bresciano della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) ne e’ convinto. Due Asst del territorio (Garda e Franciacorta) hanno dato l’ok per far vaccinare ai medici di base i propri pazienti negli spazi individuati dalle amministrazioni comunali. “Le Aziende sociosanitarie non hanno mai avuto rapporti di integrazione reale con gli Mmg. Sara’ un’occasione unica per lavorare insieme”. Angelo Rossi si mostra fiducioso: “Forse con questa collaborazione iniziamo a vedere la luce”.
fonte Agenzia Dire.it