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VeloNotte Bergamo

“FAVOLE DI CEMENTO” ALLA SCOPERTA DEI CAPOLAVORI DELL’ARCHITETTURA IN BICICLETTA, ACCOMPAGNATI DA STUDIOSI, ARCHITETTI E MUSICISTI. 15 KM DI CICLO ESPLORAZIONE RILASSATA IN 8 TAPPE.

La Sala Simoncini di Palazzo Frizzoni, sede del Comune di Bergamo, ha ospitato la presentazione di Favole di Cemento – VeloNotte Bergamo, che si snoderà attraverso le strade di Bergamo Bassa la sera di sabato 16 settembre a partire dalle ore 19, in apertura del programma bergamasco della Settimana Europea della Mobilità 2023 (dal 16 al 22 settembre incentrata sul tema “Risparmio energetico”) e nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura.

Hanno partecipato alla presentazione Sergey Nikitin-Rimsky, fondatore di VeloNotte International, Stefano Zenoni, assessore Ambiente e Mobilità del Comune di Bergamo, Gianpaolo Gritti, presidente Fondazione Architetti Bergamo, Alessandra Boccalari, presidente Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Bergamo, Alberto Candellero, membro del direttivo di A.ri.bi.- Associazione per il Rilancio della Bicicletta e Matteo Invernizzi, architetto co-autore della Guida all’architettura di Bergamo 1907>2017 (Letteraventidue, 2019).

BERGAMO BASSA DIVENTA UN MUSEO A CIELO APERTO TUTTO DA “CICLO ESPLORARE”

Nella notte tra sabato 16 e domenica 17 settembre, Bergamo Bassa si trasforma in un museo a cielo aperto: attraverso vie e piazze chiuse, i partecipanti al progetto educativo internazionale VeloNotte osserveranno muovendosi in bicicletta l’architettura moderna della città, accompagnati dalle voci narranti di ricercatori, architetti e musicisti italiani e internazionali.

La ciclo esplorazione, unica nel suo genere, vuole consacrare un patrimonio vasto, diffuso e originale, realizzato dagli architetti bergamaschi del secondo dopoguerra.

Bergamo è associata al profilo della sua Città Alta, con le Mura Veneziane Patrimonio dell’Umanità Unesco, e al suo aeroporto. Per Sergey Nikitin-Rimsky è una lettura obsoleta: “Come Bilbao, Helsinki, Chandigarh, è uno dei centri importanti per conoscere e godere dell’architettura del XX secolo. La sua costruzione postbellica, dagli anni ‘50 agli anni ‘80, è il risultato del lavoro di una generazione di architetti accomunati da ricerca, gusto raffinato, intelligenza e soluzioni eleganti. A questo dedichiamo il nostro itinerario. Le tappe sono 8 e comprendono complessi residenziali, condomini, edifici per uffici, un monastero e una sola fabbrica. Ma ci vorrebbe un’altra VeloNotte per far conoscere il patrimonio industriale della città e della sua provincia”.

Un punto di vista condiviso da Gianpaolo Gritti, presidente di Fondazione Architetti Bergamo: “la valorizzazione dell’architettura contemporanea rientra nelle attività che abbiamo iniziato a proporre in sinergia con l’Ordine degli Architetti, durante il festival LABB-Love Architettura Bergamo Brescia. Il modo pop in cui lo farà VeloNotte è un modo alternativo, e anche divertente, per conoscere un patrimonio di grandissimo valore di cui è bene avere consapevolezza e cura”.

 

La fede nel valore dell’estetica permeava l’esistenza stessa della città. “Nei decenni del secondo dopoguerra, a Bergamo non si diceva: fammi un capannone, ma: fammi un bel capannone. Era come Firenze ai tempi dei Medici”, afferma l’architetto Matteo Invernizzi. La maggior parte dei capoluoghi italiani non ne ha, Bergamo ne ha due, la prima scritta 40 anni fa. La vicinanza a Milano e la vocazione industriale hanno messo in secondo piano la qualità del lavoro che vi si svolgeva, ancora poco conosciuto al di fuori delle sue mura – anche se la Città Bassa non ne ha.

VeloNotte arriva a Bergamo per rivelare e celebrare il patrimonio delle “favole di cemento” Made in Bergamo.

DA DASTE AL CONVENTO DI SANT’ANTONIO DA PADOVA, ATTRAVERSO 30 ANNI DI STORIA

Favole di Cemento-VeloNotte Bergamo sarà un Gran Tour in 15 km e 8 tappe, della durata di circa 3 ore, attraverso le architetture di Pino Pizzigoni, Sergio Invernizzi, Giuseppe Gambirasio, Giorgio Zenoni, Walter Barbero, Sergio Crotti ed Enrica Invernizzi.

Punto di partenza è l’ex centrale elettrica di Daste e Spalenga, complesso del 1927 recentemente riqualificato, da dove i partecipanti saranno guidati, in un percorso lento e protetto, verso la via David per ammirare l’ex fabbrica Italcementi, romantico sito industriale abbandonato con il suo bellissimo insieme neobarocco. Qui si approfondirà il ruolo formativo dell’industria nello sviluppo della città e il ruolo del settimo CIAM (Congrès Internationaux d’Architecture Moderne) che Bergamo ha ospitato nel 1949, unica città italiana nella lunga e importante storia dei congressi d’architettura.

Proseguendo lungo la strada si incontreranno altri edifici nodali, rappresentativi di una storia ricca e sfaccettata.

Lungo via Tiraboschi ci si troverà di fronte all’architettura sottile e ariosa, riflessiva, dell’edificio progettato da Sergio Invernizzi (1963), eretto non lontano dalla Galleria della Torre, epicentro della vita culturale bergamasca di quel periodo che era solita ospitare significative mostre d’arte e opere di Lucio Fontana e Piero Manzoni — ancora giovani e vivi

Più avanti si incontrerà l’architettura più avveniristica e incredibile della Bergamo del boom economico, l’edificio polifunzionale Duse di Giuseppe Gambirasio, Giorgio Zenoni e Walter Barbero (1971): una navicella spaziale atterrata nel pieno centro borghese che, prendendo il nome dalla sala teatrale dedicata all’attrice di Vigevano, è stata anche sede del Collegio degli Architetti di Bergamo.

Punto di arrivo è il Convento di Sant’Antonio da Padova (Giorgio Zenoni, Giuseppe Gambirasio, Walter Barbero, 1970), dove una audio installazione renderà la visita più suggestiva.

Al termine della manifestazione i partecipanti potranno assistere alla performance del percussionista jazz sperimentale Stefano Grasso.

 

Le descrizioni e i racconti degli edifici sono affidate a storici dell’architettura, esperti e architetti bergamaschi e stranieri tra cui: 

Maria Vittoria Capitanucci (Politecnico di Milano), Christian Burkhardt (University of Kassel), Matteo Invernizzi, Attilio Pizzigoni, ed eccezionalmente Giorgio Zenoni, autore di alcuni dei più importanti edifici del secondo dopoguerra bergamasco.

CREDITI, ORGANIZZATORI E PARTNER

Il progetto Favole di Cemento – VeloNotte Bergamo è curato dal prof. Sergey Nikitin-Rimsky, ricercatore di Storia dell’Architettura e musicista, con il supporto dell’arch. Federica Patti

È organizzato da VeloNotte International, Fondazione Architetti Bergamo, Ordine Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori di Bergamo e Comune di Bergamo con la collaborazione di A.ri.bi. – Associazione per il Rilancio della Bicicletta, Promoberg srl, associazione OpenArch e SACBO spa.

È evento collaterale bergamasco del festival LABB-Love Architettura Bergamo Brescia, ed è parte del programma di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023.

La manifestazione è patrocinata da: Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori, Ordine Ingegneri Bergamo, Consulta Regionale Lombarda degli Ordini degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori, Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati di Bergamo, Collegio dei Periti Industriali di Bergamo, ANCE Bergamo, Provincia di Bergamo, Confesercenti Bergamo, ASCOM Confcommercio Bergamo, Confartigianato Bergamo, CNA Bergamo, Camera di Commercio di Bergamo.

Partner tecnici: LaBiGi, ATB – Azienda Trasporti Bergamo, Bracca Acque Minerali, TecnoGraph.

Art & videocollage: arch. Sebastiano Berloffa

VELONOTTE INTERNATIONAL

È un progetto che ha l’obiettivo di ampliare, promuovere e far conoscere l’architettura e la storia urbana in modo innovativo, divertente e sostenibile. Nato nel 2007, conta 34 edizioni internazionali e ha visto la partecipazione di più di 100.000 persone. 

Tra gli speaker di VeloNotte ci sono stati grandi architetti come Richard Rogers (London), Peter Eisenman (New York), David Adjaye (Londra) e gli storici Vittorio Vidotto e Piero Ostilio Rossi (Università di Roma La Sapienza, Roma), Jean-Louis Cohen (New York University), Peter Ackroyd (London), Franco Cardini (Scuola Normale di Pisa), Ilbert Ortayli (Top Kapi Museum, Istanbul).

INFO GENERALI

La manifestazione è aperta e accessibile a tutti, senza una specifica preparazione fisica. Occorre avere: bicicletta, smartphone e auricolari. Disponibili le biciclette in sharing per chi non ha bicicletta o verrà da fuori città.

Ritrovo: ex centrale elettrica di Daste e Spalenga, via Daste e Spalenga 3, ore 19.

Arrivo: Convento di Sant’Antonio, Piazza Sant’Antonio da Padova, ore 22. Per chi lo desidera troverà ristoro presso il bar del convento (non incluso nel tour).

 

ISCRIZIONI

Per partecipare a VeloNotte Bergamo: www.velonotte.com

Biglietto intero: fino al 16/09 – euro 23

 

SOCIAL

www.facebook.com/velonotte

www.instagram.com/velonotte

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