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A Morimondo per una domenica con gusto

A Morimondo per una domenica con gusto

Mercatino Enogastronomico a Morimondo
08 Ottobre 2023 dalle ore 10:00

Corte dei Cistercensi, Morimondo (Mi)
Ingresso libero, per informazioni 347 7264448

Milano, Ottobre 2023 – Torna l’appuntamento mensile in quel di Morimondo, alle porte di Milano, con il catalogo del gusto a chilometro sincero del MEC-Mercatino enogastronomico: dalle 10 di domenica 8 Ottobre la Corte dei Cistercensi tornerà ad animarsi di genuinità, sapori regionali e gusto. Questo il catalogo di eccellenze enogastronomiche a filiera corta presenti: riso del Pavese, salame di Varzi, formaggi e salumi dell’Oltrepò, le pluripremiate offelle di Parona. Non mancheranno inoltre praline e pasticceria secca, grappe e birra artigianale. Ed ancora miele, vini, salumi di suino e d’oca, pasta fresca, confetture, distillati, olio. Nel ricco catalogo del MEC anche semi rurali, antichi e rari in agricoltura bio-rigenerativa, senza l’uso di prodotti chimici; prodotti rifermentati, kefir, fermenti probiotici. Tra i banchi del mercato anche prodotti di bellezza, creme e saponi naturali e nutrienti per la pelle.

Ma Morimondo è anche e soprattutto un gioiello immerso nel verde del Parco del Ticino ed un complesso monastico ricco di storia. Scrivendo a fondazione@abbaziamorimondo.it o chiamando lo 02 9496 1919 è possibile prenotare visite guidate con accompagnamento di operatori (due gli orari di visita previsti ogni domenica, alle 11 e alle 15,30). E’ inoltre possibile, sempre su prenotazione, visitare il Museo di Arte Sacra sito in via Comolli (per prenotazioni chiamare il numero 347 4481144).

Infine, è stata inaugurata da qualche giorno presso i locali della Porta del Pellegrino in via Roma 3 la mostra Mossi da uno Sguardo: dalla Sagrada Familia all’abbazia di Morimondo, la mostra racconta la storia dell’amicizia nata e cresciuta dall’incontro tra persone impegnate in modo diverso con il fatto cristiano nella rinascita dell’Abbazia di Morimondo e architetti e scultori che seguono oggi la direzione dello sguardo di Gaudì continuando l’opera della costruzione della Sagrada Familia. Un’amicizia frutto della passione comune per la vita, filo che unisce realtà così apparentemente diverse come la Sagrada Familia e l’Abbazia di Morimondo ma anche uno sguardo ampio e coinvolgente che comprende i monaci che hanno costruito l’Abbazia di Morimondo e la santità di Gaudì che oggi si rende presente nello slancio al cielo della Sagrada Familia. La mostra è stata curata dall’Associazione Amici Centro Culturale Shalom di Abbiategrasso con la collaborazione di Associazione Amici di Gaudì, Jordi Bonet, Etsuro Sotoo, Jordi Fauli, José Manuel Almuzara.

L’Abbazia di Morimondo fu fondata nel 1136 dai cistercensi provenienti dal monastero francese di Morimond, i quali, trapiantati in Lombardia, conservarono il nome della loro abbazia madre (da “mora”, parola della bassa latinità = palude). La basilica, sorta in periodo successivo alla costruzione del monastero (dal 1182), è oggi il monumento di maggior importanza di Morimondo.

Rispecchia il disegno delle chiese cistercensi voluto da S. Bernardo: grandiose e solenni in contrasto con l’austerità e la povertà della vita dei monaci, cui è attribuito il merito di aver intrapreso l’opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio. L’esterno in mattoni è in stile gotico francese con elementi romanico-lombardi. La facciata presenta un taglio a capanna; il portale è preceduto da un pronao (porticato posto davanti alla chiesa) aggiunto nel 1736. Un rosone centrale, bifore, aperture cieche e altre a cielo aperto definiscono la parte superiore, coronata da una fila di archetti che continuano sui fianchi.

L’interno di forma basilicale, a 3 navate su pilastri con volte a crociera, con transetto e abside rettangolare. Opere: entrando a destra si nota una magnifica acquasantiera trecentesca con rosoni e teste fantastiche. Degno di nota il coro, commissionato dai monaci di Settimo Fiorentino, stabilitisi a Morimondo nel 1490, all’intagliatore abbiatense Francesco Giramo, che lo concluse nel 1522.

Si compone di 70 stalli divisi in 2 ordini; negli scranni sono raffigurati motivi simbolici. Sul fianco destro della chiesa si apre il chiostro, dove affacciano le varie parti del monastero, più volte riprese e rimaneggiate nel tempo. Il lato est è il più antico, con la sala capitolare, il sovrastante dormitorio, il “parloir” e la “sala di lavoro” dei monaci. Sul lato sud si affacciano il “calefactorium” (unico locale riscaldato) e il refettorio. L’ala dei conversi, lato ovest, è quella che ha subito maggiori trasformazioni.

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