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Canone per l’occupazione del suolo pubblico, scadenza più lontana

La scadenza del pagamento per l’occupazione del suolo pubblico è stata rinviata alla fine del mese di maggio: il Comune di Bergamo esenta, per il momento, dal pagamento del canone di occupazione del suolo pubblico le attività commerciali, chiamate, teoricamente, a partire dal prossimo 31 marzo a riconoscere nuovamente la COSAP dopo le recenti esenzioni.

Nel Comune di Bergamo il canone è stato stralciato completamente a partire dal marzo 2020, cioè dalle settimane della prima ondata del covid19. Alla decisione dell’Amministrazione di Bergamo è seguito il  decreto governativo, che ha esentato il pagamento della tariffa su tutto il territorio nazionale prima fino alla fine dell’anno, poi, per effetto del decreto Ristori di dicembre 2020, appunto al 31 marzo.

É stata approvata, nella seduta di ieri, la deliberazione della Giunta comunale 03/04/2021 n. 66 che rinvia la scadenza in città all’ultimo giorno del mese di maggio, determinando la scadenza della seconda delle rate di versamento di cui al all’ultimo giorno del mese di luglio (invariate le altre scadenze previste all’ultimo giorno dei mesi di settembre e di novembre).

“Abbiamo deciso di prendere tempo – sottolinea il viceSindaco Sergio Gandi  in attesa di comprendere meglio la situazione finanziaria del nostro Comune e quella del covid19 nei prossimi mesi: è possibile che il Governo intervenga nel frattempo con un provvedimento di esenzione o di rinvio, analogo al nostro, ma anche la nostra Amministrazione è al lavoro per trovare eventuali soluzioni capaci di dare respiro alle attività commerciali della città, così colpite in questi mesi dalle limitazioni imposte per fronteggiare il virus. Si tratta di una prima risposta del Comune di Bergamo, che avviene a poche ore dall’istituzione della zona arancione rafforzata su tutto il territorio lombardo per decisione del Presidente Fontana.”

Il numero complessivo delle attività commerciali attive a Bergamo, secondo i dati del Comune di Bergamo al 31 dicembre 2020, si attesta a quota 6.635, poco sotto (-10) il record per la città del 2019, quasi 200 in più rispetto al 2018, oltre 430 in più rispetto all’anno 2017. Le attività di somministrazione di bevande e alimenti, ovvero bar, ristoranti e trattorie, principali beneficiarie di questo provvedimento, sono ora 706 in città (+4 rispetto al 2019, con 33 nuove aperture a fronte di 29 cessazioni

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