mercoledì, Maggio 8, 2024
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E arriva il forte appello dell’ANCI Lombardia a dare importanza al ruolo dei geologi nel Nuovo Codice dei Contratti Pubblici.

Maurizio Cabras  (Responsabile area Progetti e PNRR Anci Lombardia) : “Trovo scandaloso che  i geologi non abbiano la giusta considerazione nel Nuovo Codice dei Contratti Pubblici”.

Anna Lagonegro – avvocato amministrativista – “Per quanto concerne la specifica figura del progettista geologo si è rilevata la sussistenza di un vulnus nella nuova normativa rispetto all’acquisizione della relazione geologica e alle modalità di affidamento dell’incarico di redigere tale elaborato”.

E gli ingegneri rilanciano il dibattito sull’equocompenso, sottolineando la fuga dei giovani.

Roberto Perotti  (Presidente Ordine Geologi della Lombardia) : “Sulle norme riguardanti la pianificazione, la Lombardia è avanti rispetto ad altre regioni. Nel nuovo Codice dei Contratti Pubblici abbiamo osservato una serie di criticità. Non è evidenziato il valore, non è evidenziata la denominazione della relazione geologica”.

Le professioni fanno fronte comune.

 

“La qualità del proggetto non è solo una questione di Codice e regolamenti ma è una questione di messa in rete, di sintesi e competenze. Trovo scandaloso apprendere, oggi, che i geologi che, hanno una parte non importante ma significativa sulla questione della qualità non abbiano la giusta attenzione nel Nuovo Codice dei Contratti Pubblici. Credo che questa cosa debba essere corretta perchè se vogliamo un intervento di qualità dobbiamo mettere tutte le professioni nelle stesse condizioni di lavoro ma soprattutto devono essere tenute insieme dai Comuni per lavorare alla tenuta del territorio”. Lo ha affermato Maurizio Cabras, architetto, Responsabile area progetti e PNRR di ANCI Lombardia, intervenendo alla Conferenza sul Nuovo Codice dei Contratti Pubblici, voluta dall’Ordine dei Geologi della Lombardia e svoltasi oggi a Milano.

E l’Ordine esprime piena soddisfazione per l’ottima riuscita della conferenza di Milano.

 

“Nel nuovo Codice dei Contratti Pubblici abbiamo osservato una serie di criticità. Non è evidenziato il valore, non è evidenziata la denominazione della relazione geologica – ha dichiarato Roberto Perotti, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Lombardia –  dello studio geologico. Fondamentale è stato, essere riusciti a mettere insieme Professioni e Istituzioni”.

E l’Ordine dei Geologi della Lombardia è compatto, fa fronte comune!

“La pianificazione  è  elemento fondamentale per la realizzazione delle opere pubbliche o di sistemazioni di frane o fluviali. Il problema è che non ci sono dei corrispettivi attualmente validi e significativi per quello che può essere la realizzazione di questi elementi di pianificazione. Ad esempio per un comune piccolo di montagna  – ha ricalcato Sergio Santambrogio Consigliere dell’Ordine dei Geologi della Lombardia – che ha pochissimi abitanti abbiamo dei riferimenti normativi che ci permettono di pagare lo strumento di pianificazione solo 180 euro. Una somma per nulla fattibile con quello che è il lavoro che effettivamente deve essere svolte dove i lavori sono sempre di almeno 12 – 15.000 euro senza considerare lo studio di dettaglio”.

 

A confronto, in un’unica conferenza non solo i geologi e ingegneri ma anche i geometri, i periti industriali, gli agronomi.

“Per quanto concerne la specifica figura del progettista geologo si è rilevata la sussistenza di un vulnus nella nuova normativa del Nuovo Codice dei Contratti Pubblici, rispetto all’acquisizione della relazione geologica e alle modalità di affidamento dell’incarico di redigere tale elaborato – ha dichiarato l’avvocato Anna Lagonegro, noto amministrativista –  evidenziando come gli apporti conoscitivi e specialistici della categoria, nell’ambito della progettazione, siano indefettibili ai fini della valutazione del grado di interferenza delle opere con i naturali e ineludibili processi geologico-evolutivi del suolo e del sottosuolo direttamente incidenti sull’economia e sulla sicurezza delle opere e della collettività”.

 

Gli agronomi rilanciano l’azione comune. C’è necessità di una pianificazione del territorio che veda insieme le professioni.

 

“In Italia manca una pianificazione del territorio, anche a lungo termine che sia interdisciplinare – ha affermato Marco Ribolzi, agronomo, della Federazione degli Ordini dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Milano –  in modo tale da portare avanti un progetto coeso tra le varie categorie professionali coinvolte. Inoltre mancano progetti pensati a lungo termine e spesso impieghiamo molto tempo per la realizzazione di opere, anche relative alla messa in sicurezza”.

 

Intervenuti anche i Periti Industriali.

 

“Il Nuovo Codice dei Contratti Pubblici è  uno strumento che va a coprire tutti gli ambiti professionali e l’intera collettività delle professioni tecniche. Da parte nostra c’è la volontà di intraprendere con i geologi  e con le altre professioni – ha affermato Roberto Ponzini, Presidente dei Periti Industriali delle Province di Milano e Lodi –  nuovi percorsi comuni, al fine di uniformare parecchi di strumenti di lavoro. L’iniziativa promossa dall’Ordine dei Geologi della Lombardia sia stata davvero utile. Il Nuovo Codice degli Appalti è uno strumento innovativo, va ben studiato ed affinato al fine di capire come possa essere gestito nella sua praticità”.

 

Alla Conferenza presente anche l’Autorità Nazionale Anticorruzione.

“Il ruolo che l’Autorità Anticorruzione sta acquisendo nell’ambito del Nuovo Codice dei Contratti Pubblici è quello prevalentemente di accompagnare e di coadiuvare tutti gli attori del mercato – ha affermato Dario Usai dell’Autorità Nazionale Anticorruzione –  degli appalti pubblici oltre ovviamente alle proprie prerogative, funzioni e vigilanza

 

 

Pianificazione, Contratti Pubblici ed equocompenso non sono elementi staccati per un’Italia che vuole guardare con ottimismo al suo futuro.

L’Ordine degli Ingegneri di Milano, evidenzia la fuga dei giovani dal nostro Paese e rilancia il dibattito sull’equocompenso.

“Credo che il tema dell’equocompenso debba essere molto attenzionato dalle istituzioni, in questo momento stiamo vivendo una fuga di giovani. I migliori stanno andando fuori Italia. Se anche parlassimo di applicazione integrale, oggi, sia nel pubblico che nel privato, dell’equocompenso, avremmo comunque un gap rispetto agli altri Paesi Europei dove il mercato del lavoro è libero e un giovane si sente un giovane europeo . Noi stiamo perdendo i migliori giovani. La battaglia sui costi – ha affermato Michele Capè, Consigliere dell’Ordine degli Ingegneri di Milano –  sui prezzi di aggiudicazione dei lavori di ingegneria, di architettura ed in generale in tutte le professioni, la facciamo a scapito dei giovani. Perchè alla fine, le grandi società di consulenza, di ingegneria, hanno la necessità di produrre utili e quindi gli sconti si ribaltano sul compenso dei più giovani che sono interessati ad imparare e a crescere. Andare a deupaperare il lavoro dei professionisti e delle società di ingegneria porta ad una fuga di cervelli verso un estero che, ho imparato a conoscere molto bene. Il Nord Europa è un mondo lontano mille miglia dal nostro, in termini di compensi. Ad esempio se un giovane dovesse andare in Germania o in Scandinavia come prime opportunità lavorative si vedrebbe offrire il doppio o il triplo di quello che potrebbe sentirsi offrire in Italia. L’equocompenso non è un protezionismo delle società ma è un modo di garantire ai giovani un futuro qui in Italia”.

 

E sull’equocompenso è intervenuto anche Pierfrancesco Maran, Assessore alla Casa e Piano Quartieri del Comune di Milano.

“E’ necessario avere chiarimenti ulteriori da parte del Ministero perchè la ratio è assolutamente condivisibile, però oggi la normativa è un poco in contrasto con gli altri obiettivi vincolanti  – ha affermato Pierfrancesco Maran, Assessore alla Casa e Piano Quartieri del Comune di Milano – che sono quelli del risparmio per l’Ente . Credo che si debba andare verso l’equocompenso e non verso il risparmio ma le Pubblichje Amministrazioni devono essere tutelate perchè alla fine i controlli avvengono anche dopo e bisogna essere certi che chi firma abbia piena copertura rispetto alla strada indicata. Sul Nuovo Codice dei Contratti Pubblici è ancora prematuro e dunque conferenze come quella promossa dall’Ordine dei Geologi della Lombardia  e dall’Ordine degli Ingegneri di Milano, sono positive”.

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