Dopo il dissesto di Trenord che dura dalla sua nascita, brutale evidenza del fallimento del federalismo ferroviario e che ha generato quotidiani e pesanti disservizi per i pendolari (ritardi, soppressioni di treni e infine contagi) prima, durante e dopo la pandemia ora FNM cerca il salto di specie, come il Covid passando dai treni alle strade. L’azienda regionale quotata in borsa ha sottoscritto con la regione Lombardia l’accordo di acquisizione dell’82,4% della Milano Serravalle per 519,2 milioni di euro. L’accordo prevede anche che la regione sottoscriva l’aumento di capitale da 350 milioni di Pedemontana. Di fatto un’ altra enorme erogazione di risorse pubbliche della Regione alla gestione fallimentare di pedemontana. L’obiettivo “civetta” di FNM è di quelli roboante ma più che mai generico di costituire il primo polo integrato autostrada-ferro-gomma in Italia, una holding strategica nel settore infrastrutture in lombardia. Lo facesse un operatore di successo sarebbe un conto, ma che estenda il proprio perimetro operativo chi ha dimostrato di non saper gestire le sue funzioni originarie spaventa. E spaventa ancora di più che lo scopo reale sia un altro: per non far fallire Pedemontana (e il suo progetto vecchio di 50 anni) entro il 2021 deve mettere in cassa 500 milioni previsti dalla convenzione firmata con il Ministero dei Trasporti. Ciò nel tentativo estremo (più volte fallito perché il mercato finanziario non crede più in questa opera) di farsi finanziare il 2 miliardi necessari per proseguire nell’investimento (fermo da 10 anni) e di poter accedere alla defiscalizzazione per 480 milioni di euro.
FNM FALLISCE CON TRENORD: ONLIT, ORA CON L’ACQUISTO DI SERRAVALLE CERCA DI SALVARE PEDEMONTAMA
Dopo il dissesto di Trenord che dura dalla sua nascita, brutale evidenza del fallimento del federalismo ferroviario e che ha generato quotidiani e pesanti disservizi per i pendolari (ritardi, soppressioni di treni e infine contagi) prima, durante e dopo la pandemia ora FNM cerca il salto di specie, come il Covid passando dai treni alle strade. L’azienda regionale quotata in borsa ha sottoscritto con la regione Lombardia l’accordo di acquisizione dell’82,4% della Milano Serravalle per 519,2 milioni di euro. L’accordo prevede anche che la regione sottoscriva l’aumento di capitale da 350 milioni di Pedemontana. Di fatto un’ altra enorme erogazione di risorse pubbliche della Regione alla gestione fallimentare di pedemontana. L’obiettivo “civetta” di FNM è di quelli roboante ma più che mai generico di costituire il primo polo integrato autostrada-ferro-gomma in Italia, una holding strategica nel settore infrastrutture in lombardia. Lo facesse un operatore di successo sarebbe un conto, ma che estenda il proprio perimetro operativo chi ha dimostrato di non saper gestire le sue funzioni originarie spaventa. E spaventa ancora di più che lo scopo reale sia un altro: per non far fallire Pedemontana (e il suo progetto vecchio di 50 anni) entro il 2021 deve mettere in cassa 500 milioni previsti dalla convenzione firmata con il Ministero dei Trasporti. Ciò nel tentativo estremo (più volte fallito perché il mercato finanziario non crede più in questa opera) di farsi finanziare il 2 miliardi necessari per proseguire nell’investimento (fermo da 10 anni) e di poter accedere alla defiscalizzazione per 480 milioni di euro.