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COP28: la crisi climatica è una crisi alimentare!

Il cambiamento climatico sta portando milioni di persone alla fame. Nel mondo, ben 783 milioni di persone non hanno abbastanza cibo. Purtroppo, a causa di conflitti, cambiamenti climatici e disuguaglianze croniche, questa cifra rischia di crescere ulteriormente.

Con gli eventi meteorologici estremi che aumentano ogni anno in frequenza e gravità, il cambiamento climatico sta creando una vera e propria crisi per innumerevoli famiglie in tutto il mondo. Siccità, inondazioni, incendi, ondate di calore e altri shock climatici stanno spingendo le persone ad abbandonare le loro case, distruggendo i mezzi di sostentamento e spingendo le comunità sempre più nella fame e nella povertà. Il cambiamento climatico ha anche un impatto drammatico sull’agricoltura e sulla produzione alimentare e, se non agiamo, renderà il cibo sempre più scarso e meno nutriente.

“Per rispondere a una crisi di portata globale, è necessario che i governi di tutto il mondo intraprendano azioni concrete ed urgenti per invertire la rotta del riscaldamento globale, a cominciare dalla COP28, a cui abbiamo rivolto il nostro appello e dove siamo presenti con i nostri esperti provenienti da alcuni dei Paesi più colpiti dagli effetti del cambiamento climatico – dichiara Simone Garroni, direttore di Azione contro la Fame, che aggiunge – la strada da percorrere sarà difficile, ma c’è una buona notizia: abbiamo le conoscenze e gli strumenti per sostenere le famiglie che stanno lottando ora. Con i nostri colleghi sul campo, siamo al loro fianco per proporre soluzioni semplici, ma efficaci, per adattarsi agli effetti del cambiamento climatico, prevenirne i danni, e dare alle comunità un accesso sostenibile al cibo, e alla speranza”.

Non è il momento di perdere la speranza nella lotta contro la fame: nonostante le immense sfide che l’umanità si trova ad affrontare, esistono soluzioni per aiutare le comunità ad adattarsi e a costruire una capacità di resistenza a eventi meteorologici estremi, trovando al contempo fonti sostenibili di cibo sano.

Ecco 10 modi in cui stiamo collaborando con le comunità di tutto il mondo, per affrontare la crisi climatica e alimentare che investe milioni di persone e famiglie.

1.     INSEGNARE TECNICHE DI COLTIVAZIONE INTELLIGENTI DAL PUNTO DI VISTA CLIMATICO

Dal Pakistan alla Somalia, al Camerun, Azione contro la Fame ha creato delle scuole per agricoltori. I nostri esperti di agricoltura insegnano ai contadini le tecniche di coltivazione più intelligenti dal punto di vista climatico, introducono colture nutrienti e resistenti e forniscono appezzamenti di prova dove gli agricoltori locali possono testare ciò che hanno imparato. Quando i partecipanti sono pronti, portano le forniture ricevute e le nuove competenze nella loro terra.

2.     AIUTARE I PASTORI A SUPERARE LA SICCITÀ

Nella regione del Sahel, in Africa occidentale, il bestiame rappresenta il 40% del PIL agricolo, ma gli shock climatici rendono più difficile trovare pascoli decenti. Per risolvere questo problema, abbiamo creato il Pastoral Early Warning System, un sistema innovativo di allerta in tempo reale che aiuta i pastori a trovare pascoli migliori.

Questo sistema utilizza immagini satellitari della biomassa e dell’acqua, che vengono combinate con indagini mobili di persone sul campo che condividono i prezzi di mercato, le tendenze delle malattie animali e le segnalazioni di incendi. Grazie all’intelligenza artificiale, analizziamo i dati e inviamo avvisi a circa 100.000 pastori via radio, SMS e bollettini comunitari.

3.     MIGLIORARE LA QUALITÀ DEL SUOLO

Gli shock climatici, come le siccità gravi e prolungate, possono avere un impatto sulla qualità del suolo, causando in ultima analisi una minore resa dei raccolti e alimenti meno nutrienti. Stiamo lavorando con gli agricoltori per rivitalizzare la terra e creare terreni più sani dove le colture possano prosperare.

In Pakistan, ad esempio, stiamo introducendo colture come le barbabietole da zucchero, che possono contribuire a ridurre i livelli di salinità nel suolo, conseguenza della siccità e dell’innalzamento delle maree. In tutto il mondo, i nostri operatori lavorano anche con gli agricoltori per insegnare pratiche che favoriscono campi più fertili, come il compostaggio.

4.     COLTIVARE CON MENO ACQUA

Anche quando le precipitazioni sono limitate, è possibile far fiorire gli orti e fornire un raccolto sufficiente a sfamare le famiglie e il bestiame. Insegnando tecniche di coltivazione innovative, tra cui l’idroponica e gli orti verticali, i nostri team aiutano gli agricoltori a coltivare con meno acqua.

5.     CREARE COOPERATIVE DI AGRICOLTORI A LIVELLO LOCALE

Affrontare il cambiamento climatico è un lavoro di squadra. Per favorire la collaborazione e l’apprendimento, Azione contro la Fame crea e sostiene cooperative di agricoltori.

Alcuni di questi gruppi si riuniscono per affittare collettivamente i terreni da coltivare, mentre altri condividono tra loro le lezioni apprese. In Uganda, molti gruppi di agricoltori stanno negoziando prezzi equi per le forniture e creando una domanda locale di colture nutrienti come i funghi.

6.     SFRUTTARE LA POTENZA DEL SOLE

Durante una siccità o un’ondata di calore, il sole batte violentemente sulle comunità rurali. Quindi, con l’aiuto dell’energia solare, mettiamo a frutto la luce del sole. Ora, in molti dei Paesi in cui lavoriamo, il sole aiuta ad alimentare qualsiasi cosa, dalle pompe per l’acqua ai sistemi di irrigazione portatili.

7.     OTTIMIZZARE LA TERRA E LE RISORSE NATURALI

In tutto il mondo, Azione contro la fame utilizza i principi agroecologici per migliorare in modo sostenibile la sicurezza alimentare delle comunità vulnerabili.

Cosa significa esattamente? L’agroecologia è un approccio rispettoso dell’ambiente che aiuta le persone a sfruttare al meglio le risorse naturali locali – tra cui la terra, l’acqua, il suolo e le sementi – per coltivare alimenti nutrienti, diversificare le colture e creare mercati.

8.     RISPONDERE ALLE EMERGENZE

I nostri programmi mirano ad aiutare le comunità a costruire la loro capacità di resistere agli shock, ma a volte uno shock è troppo grave o improvviso perché le persone possano affrontarlo. Ecco perché i nostri team forniscono anche trasferimenti di denaro in caso di emergenza. Per una famiglia sfollata a causa di un’alluvione, il denaro è spesso il modo più rapido e flessibile per aiutarla a trovare cibo, un posto dove stare, medicine e altre cose basilari di cui ha bisogno per sopravvivere.

9.     FAR DURARE IL CIBO DURANTE LE STAGIONI DI MAGRA

Ogni anno, molte comunità rurali si preparano ad affrontare la “stagione della fame”, ovvero il periodo tra i raccolti in cui le scorte di cibo si esauriscono.

Il cambiamento climatico ha esacerbato le stagioni di magra: siccità prolungate e altri gravi shock le hanno rese più lunghe e imprevedibili. Per sostenere le famiglie, le aiutiamo a far durare più a lungo i loro raccolti con strumenti di essiccazione e conservazione.

10. INVESTIRE NEL FUTURO DELLE DONNE

Le Nazioni Unite stimano che circa l’80% dei rifugiati climatici nel mondo – persone sfollate a causa di inondazioni o altri shock legati al clima – siano donne.

In molte comunità in cui prevalgono i ruoli tradizionali di genere, le responsabilità della raccolta dell’acqua, del cibo, del combustibile e della cura dei bambini ricadono principalmente sulle donne. Tutte queste attività saranno rese più difficili dal continuo riscaldamento del pianeta.

Ecco perché lavoriamo con le donne, in particolare con le madri e le nonne, per aiutarle a guadagnare di più e a risparmiare per il loro futuro. Attraverso i nostri gruppi di risparmio e prestito, le donne mettono in comune le loro risorse e possono ottenere prestiti per investire in una nuova attività o per far fronte a un’emergenza.

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